Vitamina D e Performance Sportive

Intro

Nell’ultimo decennio l’interesse per la vitamina D è cresciuto in maniera esponenziale a causa del ruolo cruciale che ricopre nella funzione immunitaria, nella sintesi proteica, nella funzione muscolare e nella modulazione della risposta infiammatoria. Una sua carenza o assenza nell’organismo, di fatti, comporta la compromissione, da parte delle cellule, di rispondere adeguatamente ai segnali fisiologici e patologici. Attualmente si stima che circa 1 miliardo di persone, atleti compresi, siano soggette a deficit di vitamina D, numeri che soddisfano i criteri di una vera e propria pandemia di carenza di questa componente fondamentale; la causa principale sembra essere legata alla mancanza di consapevolezza da parte della popolazione che l’esposizione al sole è cruciale per una sua corretta sintesi.

Sebbene il Sole sia la fonte più abbondante di vitamina D, esistono anche alcune fonti alimentari in cui si può reperire, come il salmone ed i tuorli d’uovo; inoltre esistono anche prodotti fortificati come latte, cereali e succo d’arancia. Nonostante queste fonti alimentari possano sembrare significative, il processo di assorbimento della vitamina D alimentare è efficiente solo al 50% circa, pertanto, gran parte del valore nutritivo viene perso durante la digestione. Per questo risulta così importante l’esposizione ai raggi solari per garantirne una corretta produzione.

Vitamina D

Funzioni della Vitamina D

La vitamina D è strettamente collegata alla salute delle ossa, attraverso l’attivazione di geni che migliorano l’assorbimento intestinale ed il riassorbimento renale di calcio, il turnover osseo, e l’aumento dell’attività del fattore di crescita IGF-1, che ha un effetto determinante sulla formazione ossea sia in vivo che in vitro. Livelli sierici non adeguati sono infatti associati ad un indebolimento della matrice ossea, con conseguente maggiore rischio di fratture.

La scoperta del recettore della vitamina D all’interno del muscolo ha suggerito un ruolo significativo nel modulare la fisiologia del muscolo scheletrico, in quanto lo influenza attivando l’espressione di geni correlati alla crescita e alla differenziazione muscolare, con particolare attenzione alle fibre muscolari di tipo 2. I meccanismi attraverso cui la vitamina D influenza la forza muscolare riguardano la sua interazione diretta con i recettori all’interno delle cellule muscolari e l’influenza diretta sulla modulazione del trasporto del calcio all’interno del reticolo sarcoplasmatico, aumentando l’efficienza della contrazione.

Impatto della Vitamina D nell’Atleta

L’intensità, la durata e la modalità dell’esercizio fisico sono componenti cruciali nel dettare i fabbisogni di macro e micronutrienti nella dieta di uno sportivo. È uso comune, di fatti, per gli atleti utilizzare integratori per correggere carenze vitaminiche e di minerali, migliorare il recupero e/o ottimizzare le performance, nonostante la letteratura abbia confermato che l’integrazione di vitamine nei soggetti che seguono una corretta alimentazione non apporta un ulteriore beneficio in termini di performance, anzi, una loro eccessiva assunzione può compromettere le risposte fisiologiche del corpo all’esercizio correlate all’adattamento dello stress da esercizio. In relazione all’impatto che esercita sugli atleti, si sostiene che bassi livelli di Vitamina D possano influenzare negativamente la forza muscolare e la performance, a tal punto che si sostiene che le prestazioni fisiche possano essere significativamente preservate/migliorate con livelli sierici adeguati di questo micronutriente.

Di fatti, non è chiaro attualmente se gli atleti debbano essere classificati come una popolazione speciale a maggior rischio di una sua inadeguatezza o se debbano avere diversi range di rifermento e diversi target ottimali di Vitamina D rispetto alla popolazione di non atleti. Considerando che essa partecipa attivamente in molte vie metaboliche, è possibile che l’atleta necessiti di un apporto di Vitamina D maggiore per garantirne un’adeguata disponibilità e prestazioni ottimali.

Conclusioni

Dato il suo ruolo consolidato nella salute delle ossa nell’immunità, nell’infiammazione e nella prevenzione delle malattie croniche, è imperativo che i nutrizionisti sportivi e i medici valutino regolarmente lo stato della vitamina D e facciano raccomandazioni appropriate. Recenti ricerche hanno fornito prove che suggeriscono che il mantenimento di un adeguato stato di vitamina D può ridurre il rischio di fratture da stress, l’infiammazione totale del corpo, le malattie infettive comuni e la compromissione della funzione muscolare. 

Bibliografia

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