Intro
La gestione dello Stile di Vita, inteso come abitudini alimentari, livello di attività fisica e di stress, rimane ad oggi la base per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. In particolar modo, elevati livelli di colesterolo totale e di LDL prodotti nell’organismo sono i principali protagonisti dell’insorgenza della malattia coronarica. Per questo motivo i pazienti caratterizzati da un quadro lipidico non ottimale dovrebbero essere incoraggiati a praticare attività fisica, in quanto porta ad un miglioramento del livelli di colesterolo HDL, a mantenere un regime alimentare sano ed equilibrato ed astenersi dal fumo di sigaretta.
Il ruolo dell’Infiammazione nella Malattia Aterosclerotica
È ben noto che l’aterosclerosi è una malattia infiammatoria con un importante contributo del sistema immunitario nelle diverse fasi della sua insorgenza, di fatti, sia il metabolismo delle lipoproteine che la risposta immunitaria infiammatoria svolgono un ruolo cruciale nell’inizio; perpetuazione; e nella risoluzione del processo. Sia l’infiammazione che il metabolismo lipidico sono strettamente collegati e le loro vie molecolari interagiscono tra loro in diversi tessuti, a tal proposito la parete aterosclerotica potrebbe essere vista come uno dei tessuti del corpo in cui i sistemi immunitario e metabolico interagiscono tra loro.
La correlazione tra Alimentazione e livelli di Colesterolo
Molto spesso si tende a dare la colpa al colesterolo alimentare; tuttavia, esso ha un effetto relativamente scarso sui livelli di colesterolo nel sangue, mentre i grassi saturi sono una variabile molto più importante che va ad incidere sulla colesterolemia. in particolare gli acidi grassi saturi sono il fattore dietetico critico per i livelli ematici di colesterolo LDL; per questo motivo non dovrebbero superare con la dieta più del 10% delle calorie totali, limitando il consumo di alimenti che ne sono ricchi: carni grasse (es: salumi e selvaggina) e oli tropicali (es: olio di cocco). Normalmente, gli alimenti ricchi di acidi grassi saturi, lo sono anche di colesterolo, quindi riducendo il consumo di grassi saturi si ottiene contemporaneamente un ridotto apporto di colesterolo. Ci sono però delle eccezioni rappresentate dal tuorlo dell’uovo e in misura minore dai molluschi, ricchi in colesterolo e relativamente poveri di acidi grassi saturi, che hanno comunque un effetto ipercolesterolemizzante ridotto rispetto agli alimenti che associano i due componenti.
Limitando il consumo di alimenti di origine animale si raggiunge normalmente il doppio obiettivo di ridurre l’apporto di colesterolo ed acidi grassi saturi, senza per questo dovere bandire il consumo periodico di uova e di molluschi. Gli acidi grassi trans, inoltre, hanno un ruolo cruciale nell’ aumento dei livelli di colesterolo LDL e riduzione dei livelli di HDL. Le indicazioni dietetiche in questo senso segnalano la necessità di ridurre il più possibile le fonti di acidi grassi trans, rappresentate principalmente dagli acidi grassi idrogenati, come quelli presenti in alcune margarine usate come ingredienti di dolci e alimenti industriali.
Gli effetti dell’Attività Fisica sul Colesterolo
Come accennato precedentemente, vi sono delle forti evidenze sui benefici dell’attività fisica associati ad un miglioramento del profilo lipidico. Sia l’allenamento aerobico che l’allenamento contro resistenze sono valide in questo contesto. Nello specifico, l’aumento del dispendio calorico associato all’esercizio aerobico influenza positivamente l’attività della lipoproteina lipasi, i livelli di colesterolo HDL e il profilo lipidico. Mentre, per quanto riguarda l’allenamento contro resistenze, l’aumento del volume di movimento, attraverso l’aumento del numero di serie e/o ripetizioni, ha un impatto maggiore sul profilo lipidico rispetto all’aumento dell’intensità (ad esempio attraverso un allenamento con elevati carichi e basse ripetizioni).
Conclusioni
Dal momento che la prevalenza di sovrappeso e di obesità sono in continuo aumento, un intervento atto al controllo del peso corporeo è quanto mai desiderabile. I deludenti risultati delle diete restrittive, che comportano una perdita di peso notevole in tempi brevi, invita a scegliere approcci dietetici che prevedano una più modesta restrizione calorica. Infatti diete che prevedano una perdita di peso meno drastica portano normalmente a risultati più duraturi e aiutano anche più facilmente a modificare il comportamento alimentare
Bibliografia
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Didac Mauricio; Esmeralda Castelblanco; Nuria Alonso - Differential effects of aerobic exercise, resistance training and combined exercise modalities on cholesterol and the lipid profile: review, synthesis and recommendations Steven Mann; Christopher Beedie; Alfonso Jimenez
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