L’Alimentazione nell’Anziano

Intro

Il paziente anziano è solitamente definito come una persona di età pari o superiore a 65 anni caratterizzato, il più delle volte, da un alto grado di fragilità e dalla presenza di patologie acute e/o croniche tipiche della terza età, che limitano la capacità di svolgere le attività quotidiane in modo indipendente. L’alimentazione è un importante modulatore della salute e del benessere nelle persone anziane, in quanto se non strutturata nella giusta maniera, contribuisce alla progressione di molte malattie a all’instaurarsi di uno stato di malnutrizione che porta ad un deterioramento dello stato di salute dell’individuo.

Il Ruolo dell’Alimentazione nell’Anziano

Nella gestione nutrizionale dell’anziano devono essere considerati tutti gli aspetti del paziente: fisici e mentali, sociali, clinici ed etici attraverso un approccio multidisciplinare. L’obiettivo è innanzitutto quello di fornire quantità adeguate di energia, proteine, micronutrienti e liquidi per soddisfare le esigenze nutrizionali e quindi per mantenere o migliorare lo stato nutrizionale dell’individuo. In tal modo, si intende mantenere o migliorare la funzione, l’attività, la capacità di riabilitazione e la qualità della vita, il sostegno dell’indipendenza e la riduzione della morbilità e della mortalità, che rappresenta l’obiettivo più importante. Il processo di intervento deve essere monitorato e le rivalutazioni devono essere eseguite a intervalli regolari al fine di verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti. In caso contrario, gli obiettivi e gli interventi devono essere modificati e adattati in base ai problemi riscontrati.

La Malnutrizione nell’Anziano

Le persone anziane sono a rischio di malnutrizione nel momento in cui l’assunzione orale è notevolmente ridotta o se sono presenti fattori di rischio che possono ridurre l’assunzione di cibo con la dieta. Le potenziali cause di una cattiva assunzione e/o di un cattivo stato nutrizionale nelle persone anziane sono molteplici e dovrebbero essere esplorate sistematicamente, La valutazione della deglutizione, la visita odontoiatrica, la valutazione della salute orale e generale e il check-up dei farmaci per potenziali effetti collaterali che impediscono un’alimentazione adeguata, ad esempio, possono fornire punti di partenza per interventi adeguati. I fattori ambientali giocano un ruolo importante per l’atmosfera durante i pasti, tra cui il luogo in cui si mangia, i compagni di pasto, i suoni ambientali, gli odori, la temperatura e l’illuminazione, l’accessibilità del cibo, le dimensioni delle porzioni e la presentazione del cibo.

Questi fattori sono noti per essere importanti determinanti dell’assunzione di cibo e possono essere modificati al fine di supportare un’adeguata assunzione dietetica nelle persone con difficoltà alimentari. Le persone anziane malnutrite o a rischio di malnutrizione dovrebbero essere incoraggiate a condividere i loro pasti con gli altri al fine di stimolare l’assunzione alimentare e migliorare la qualità della vita. Mangiare è un atto sociale e farlo in compagnia può essere utile per stimolare l’assunzione alimentare, anche nelle persone anziane.

Strategie Nutrizionali nell’Anziano

L’arricchimento degli alimenti mediante l’utilizzo di alimenti naturali (olio, panna, burro, uova) o preparati nutritivi specifici (maltodestrine, proteine in polvere) può aumentare l’energia e la densità proteica di pasti e bevande e quindi consentire un aumento dell’assunzione di energia e nutrienti, mangiando quantità simili di cibo. Un’altra strategia utilizzata per prevenire carenze nutrizionali è l’uso di spuntini tra i pasti, questi ultimi in particolare per le persone che hanno difficoltà a usare le posate e a rimanere seduti a tavola per un periodo di tempo lungo.

I problemi di masticazione e deglutizione limitano la capacità di mangiare cibi di consistenza normale e quindi aumentano il rischio di malnutrizione. In queste situazioni risulta ottimale modificare la consistenza degli alimenti per cercare di compensare queste limitazioni funzionali e quindi supportare un adeguato apporto dietetico. La modifica della consistenza può anche rendere il processo di deglutizione più lento e quindi più sicuro per il paziente anziano.

La Sarcopenia nell’Anziano

Una delle complicazioni di maggior rilievo caratteristiche del soggetto anziano è la sarcopenia, condizione caratterizzata da una perdita sproporzionata di massa muscolare e di forza, accompagnata da un declino dell’attività fisica, della funzionalità e delle prestazioni. Un’eccessiva perdita di massa muscolare e di forza provoca menomazione fisica, fragilità e disabilità, inoltre, essa compromette anche l’adattamento metabolico allo stress e alle malattie. Nonostante l’ampia sovrapposizione con la sarcopenia, la fragilità rappresenta una sindrome clinica distinta, caratterizzata da un’aumentata vulnerabilità allo stress come conseguenza del declino cumulativo di molti sistemi fisiologici durante l’invecchiamento.

Il Ruolo dell’Attività Fisica nell’Anziano

Oltre agli interventi nutrizionali, le persone anziane con malnutrizione o a rischio di malnutrizione dovrebbero essere incoraggiate a fare esercizio fisico al fine di mantenere o migliorare la massa e la funzione muscolare. Nelle persone anziane la perdita di peso avviene a spese della massa muscolare ed è associato a una funzione fisica compromessa. Il disuso muscolare e i periodi di riposo a letto possono esacerbare ulteriormente il degrado della massa muscolare e della forza. Prima di iniziare l’intervento di esercizio, è necessario valutare lo stato di salute e il livello di prestazione fisica del paziente per escludere controindicazioni all’allenamento e per identificare la tipologia, l’intensità e il livello di partenza appropriati.

Per evitare perdite di peso e per mantenere la massa muscolare nelle persone anziane con malnutrizione o a rischio di malnutrizione, un bilancio energetico positivo o almeno nullo è di particolare importanza durante i periodi di interventi di esercizio. Un riguardo particolare va prestato alla quota proteica giornaliera, in quanto è di fondamentale importanza per evitare l’atrofia muscolare e per stimolare la sintesi proteica muscolare.

La gestione dell’Anziano Sovrappeso e/o Obeso

A causa dei cambiamenti nella composizione corporea durante l’invecchiamento e di una riduzione dell’altezza corporea, la validità dell’IMC come misura del sovrappeso e dell’obesità è ridotta nelle persone anziane. Inoltre, vi è una crescente evidenza che in termini di mortalità, rischio cardiovascolare e metabolico e persino in termini di funzione, la distribuzione del grasso corporeo può essere più importante della quantità in sé. Gli esperti generalmente concordano sul fatto che di solito non è necessario che le persone anziane in sovrappeso perdano peso, Inoltre, la perdita di peso, intenzionale o meno, aumenta la perdita di massa muscolare legata all’età e di conseguenza aumenta il rischio di sarcopenia, fragilità, declino funzionale, fratture e malnutrizione.

Inoltre, la perdita di peso, intenzionale o meno, aumenta la perdita di massa muscolare legata all’età e di conseguenza aumenta il rischio di sarcopenia, fragilità, declino funzionale, fratture e malnutrizione.  per evitare un progresso verso l’obesità, il mantenimento di un peso corporeo stabile è considerato desiderabile per gli anziani in sovrappeso. Una combinazione di una dieta equilibrata e ricca di sostanze nutritive che fornisca quantità adeguate di energia e proteine, e l’attività fisica, se possibile anche l’esercizio fisico, è una buona strategia per mantenere stabile il peso e prevenire l’obesità.  

Le attuali raccomandazioni degli esperti in materia di riduzione del peso negli anziani si riferiscono principalmente a casi di obesità associati a comorbidità ed effetti avversi sulla salute correlati all’obesità. In questi casi, sono stati riportati effetti positivi della perdita di peso prevista su problemi ortopedici, rischio cardiovascolare e metabolico, sensibilità all’insulina, infiammazione cronica e limitazioni funzionali, in parte in combinazione con l’esercizio fisico.

Bibliografia

  • ESPEN guideline on clinical nutrition and hydration in geriatrics Dorothee Volkert; Anne Marie Beck; Tommy Cederhome; Alfonso Cruz-Jentoft; Sabine Goisser; Lee Hooper; Eva Keisswetter; Marcello Maggio; Agathe Raynaud-Simon; Cornel C. Sieber; Lubos Sobotka; Dieneke van Asselt; Rainer Wirth; Stephan C. Bischoff.