L’Alimentazione nei Turnisti

Intro

L’orologio biologico rappresenta un complesso sistema che permette di sincronizzare tutte le funzioni biologiche dell’organismo. Nei lavoratori notturni questo viene spesso alterato a causa di un disallineamento che si verifica quando i tempi di digiuno/alimentazione sono desincronizzati, ciò influisce sul benessere psicosociale e sull’apporto nutrizionale del lavoratore. L’alterazione del ritmo circadiano può determinare lo sviluppo di disturbi metabolici come ipertensione, dislipidemia, alterazione della glicemia e obesità addominale. A questo proposito, diversi studi hanno riportato numerosi effetti avversi legati al lavoro su turni, tra cui un aumento del rischio di alterazione del sonno e affaticamento, di insorgenza di malattie cardiovascolari e di Sindrome Metabolica.

I possibili rischi legati al lavoro notturno

Uno dei fattori che contribuiscono all’aumento del rischio di obesità osservato nei lavoratori a turni è l’alterazione dei livelli di grelina e leptina, gli ormoni legati al senso di fame e di sazietà, in risposta al disallineamento circadiano. Ci sono prove, di fatti, che la leptina e la grelina sono alterate con la costrizione del sonno, aumentando così l’appetito durante la notte, e ci sono anche prove che fattori diversi dalla fame spingono i lavoratori a turni a mangiare durante il turno di notte. Il consumo di pasti notturni si può riflettere, inoltre, nella compromissione della tolleranza ai lipidi e al glucosio a causa dei disturbi ormonali legati al metabolismo, influenzando l’utilizzo dei substrati stessi. In risposta a ciò, l’assunzione di cibo ad alta densità energetica durante la notte può favorire una rapida deposizione di grasso in eccesso.

Differenze tra lavoratori diurni e notturni

Secondo alcune revisioni sistematiche, l’assunzione di energia dei turnisti nel corso delle 24 ore non variava da quella dei lavoratori a giornata fissa. Per questo consumare i pasti nel momento sbagliato della giornata è stato visto essere uno dei fattori chiave per l’aumento del rischio di disturbi metabolici nei lavoratori a turni. Cronobiologicamente, i pasti notturni e il sonno durante il giorno interrompono il sistema di regolazione e influenzano l’appetito e il metabolismo dell’individuo.

L’alterazione del sonno nei Turnisti

Fisiologicamente, i disturbi del sonno tra i turnisti sono il risultato della desincronizzazione tra la fase luce/buio, la sonnolenza e l’assunzione di cibo. Questo, a sua volta, ha un impatto sul loro benessere fisico e psicologico e influisce negativamente anche sulle prestazioni lavorative. La progressiva diminuzione della quantità di tempo trascorso a dormire può disturbare la sincronizzazione tra sonno/attività, periodi alternati di alimentazione/digiuno e accumulo/utilizzo di energia. Per questo motivo la privazione del sonno è un importante fattore di rischio individuale per lo sviluppo di Sindrome Metabolica e un aumento del rischio di Obesità.

Abitudini alimentari dei Turnisti

Alcune ricerche hanno riferito che alcuni lavoratori preferivano dormire dopo il turno di notte, d’altra parte, altri studi studio ha dimostrato che alcuni lavoratori dopo il turno di notte spesso consumano una colazione pesante, seguita dal sonno. Un altro esempio riportato è quello dei turnisti che potrebbero fare colazione alla fine di un turno di notte prima di tornare a casa, mentre pochi potrebbero mangiare a casa prima del sonno diurno, e anche altri che mangiano con la loro famiglia quando tornano a casa dopo il turno di notte. Detto questo, poiché la colazione di solito segue il periodo di digiuno più lungo durante il ciclo giornaliero di 24 ore, l’omissione della colazione potrebbe alterare significativamente il metabolismo e interrompere la funzione del tratto gastrointestinale. Ciò porta successivamente a una ridotta disponibilità di nutrienti per il cervello e a probabili esiti comportamentali avversi.

È stato osservato che i lavoratori a turni tendono allo “spiluccamento”, principalmente con cibo ad alto contenuto di carboidrati. Rispetto alle diete ricche di grassi, il consumo notturno di cibi ricchi di carboidrati determina un incremento di sonnolenza e un decremento delle prestazioni mentali; i pasti ricchi di proteine, invece, tendono a promuovere una maggiore sazietà e vigilanza grazie all’effetto termogenico. Per questo viene consigliato ai turnisti di consumare una dieta ricca di proteine durante la notte e di ridurre l’assunzione di alimenti ricchi di carboidrati per avere un lavoro notturno produttivo. Altri studi hanno mostrato una minore qualità della dieta nei lavoratori a turni, come un maggiore consumo di zucchero, grassi saturi e bevande zuccherate e una minore assunzione di verdure.

Lo “Stress Eating”

Lo Stress Eating è un fenomeno comune nel lavoro su turni, in quanto esso è collegato ad elevati livelli di stress. I lavoratori in questo contesto posso far fronte allo stress associato al lavoro consumando più cibi spazzatura del normale. Questi ultimi sono noti come alimenti ricchi di energia, grassi, zuccheri e/o sodio, ma privi di vitamine e micronutrienti. Si tratta di scelte alimentari di bassa qualità, che sono poveri dal punto di vista nutrizionale e contengono molte più calorie rispetto a nutrienti come vitamine e minerali. Quando viene assunto a tarda notte, il corpo potrebbe non essere in grado di bruciare abbastanza calorie e potrebbero essere immagazzinate, causando effetti dannosi nel lungo termine.

Conclusioni

Sebbene siano ancora nelle fasi iniziali, i risultati nel campo di studio della Crononutrizione hanno un’ampia applicabilità. La regolazione dei tempi dei pasti in base ai ritmi circadiani endogeni individuali potrebbe servire a ridurre il carico di malattie cardiometaboliche, pertanto, un corretto intervento sui pasti per i turnisti deve essere enfatizzato in termini di tipo di cibo da consumare durante i turni, tempi del pasto da consumare e educazione su stile di vita sano. Per salvaguardare i lavoratori a turni dal rischio di sviluppare Sindrome Metabolica, dovrebbero essere introdotti programmi di promozione della salute e altre strategie di intervento per adottare cambiamenti ambientali e comportamentali sani.

Bibliografia

  • Consequences of Circadian Disruption in Shift Workers on Chrononutrition and their Psychosocial Well-Being Nor Amyra Syahira Mohd Azmi; Norsham Juliana; Nur Islami Mohd Fahmi Teng; Sahar Azmani; Srijit Das; Nadia Effendy
  • Shift work and the risk for metabolic syndrome among healthcare workers: A systematic review and meta‐analysis Piumika Sooriyaarachchi; Ranil Jayawardena; Toby Payey; Neil A. King
  • Circadian rhythms and meal timing: impact on energy balance and body weight Hedda L. Boege; Mehreen Z. Bhatti; Marie-Pierre St-Onge.
  • Longitudinal studies of sleep, physical activity and nutritional intake in shift workers: A scoping review Megan E. Crowter; Sally A. Ferguson; Amy C. Reynolds
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