Alimentazione e Allergia al Nickel

Intro

Il nickel è un metallo onnipresente che si trova nel suolo, nell’acqua e nell’aria, utilizzato in tutto il mondo nella produzione di acciaio, grazie alla sua robustezza e resistenza all’ossidazione, e anche come parte di leghe multi-metalliche (con cobalto, palladio, ferro, titanio, vanadio e magnesio). Queste leghe sono utilizzate per la produzione di oggetti di uso quotidiano, come gioielli, montature per occhiali, cinturini, fibbie per cinture, bottoni e monete. Gli interventi nutrizionali possono essere utilizzati per modulare la disregolazione immunitaria tipica dell’allergia, attraverso una dieta a basso contenuto di nickel e ricca di antiossidanti, con adeguato apporto di ferro, necessario per ridurre al minimo l’assorbimento del minerale. Questi approcci non solo riducono la probabilità di tossicità del nickel minimizzandone l’esposizione, ma aiutano anche a prevenire il danno ossidativo fornendo al corpo antiossidanti che neutralizzano i radicali liberi.

L’Ipersensibilità al Nickel

La reazione da ipersensibilità al nickel è causata da una risposta immunologica esagerata rispetto a quella che dovrebbe essere messa in atto nei confronti di un agente estraneo (nichel in questo caso). Secondo dati pubblicati dal Sistema Europeo di vigilanza sulle allergie da contatto (ESSCA), la prevalenza dell’allergia al nickel sta riscontrando un incremento in Italia. Tale aumento è spiegato dalla maggiore diffusione di pratiche come piercing e tatuaggi (il nickel è impiegato per la produzione di alcuni dei colori utilizzati). La prevalenza fra le donne risulta alta, sia per l’abitudine a forare i lobi delle orecchie fin da piccole, sia per il fatto di indossare articoli di bigiotteria con conseguente stretto contatto della cute con il metallo.

Livelli di assunzione giornaliera di Nickel

Trattandosi di un elemento ubiquitario è difficile stabilire la sua essenzialità nella dieta umana e non sono state descritte per l’uomo le manifestazioni di carenza. Attualmente risulta molto complesso quantificare con precisione l’assunzione quotidiana di nickel attraverso cibi e bevande, detto ciò, mediamente nell’uomo l’assunzione quotidiana di nickel si aggira fra 0,2 mg e 0,6 mg, e in queste conclusioni i vari studi appaiono concordi. Queste quantità sono raggiunte nell’usuale alimentazione per un 50% attraverso l’assunzione di alimenti vegetali (cereali, legumi, verdure) seguiti da grassi, latte e derivati e frutta. Il fabbisogno minimo quotidiano è stimato a circa 50 μg (0,05 mg) ed è coperto da una normale dieta.

Diagnosi di Allergia al Nickel

La relazione tra dermatite da contatto e il nickel è indiscussa e ampiamente confermata in letteratura. La situazione risulta diversa, invece, per la sindrome sistemica allergica al nickel (SNAS), in cui possono riscontrarsi segni e sintomi cutanei (dermatite sistemica da contatto) o extracutanei (gastrointestinali, respiratori, neurologici). La diagnosi della dermatite allergica da contatto è basata sul Patch Test, che consiste nell’apposizione, solitamente sulla schiena, di un preparato contente nickel sulla cute per un periodo di 48 ore. Per indagare la sindrome sistemica da nickel, invece, è necessario, dopo aver accertato la sensibilizzazione con Patch-Test, effettuare una dieta di esclusione per un periodo di 2-3 settimane e valutare la risposta clinica, che deve dimostrare un significativo miglioramento.

Il ruolo dell’Alimentazione nell’Allergia al Nickel

Come citato precedentemente, gli interventi nutrizionali possono essere utilizzati per modulare la disregolazione immunitaria e ridurre l’intake di nickel intercettando così il danno cellulare. Questi prevedono una dieta a basso contenuto di nickel, ricca di antiossidanti e con un buon apporto di  ferro e vitamina C, necessari per ridurne al minimo l’assorbimento. Le manifestazioni dell’allergia al nickel si verificano al superamento di una “soglia” individuale, comportandosi come un’allergia da accumulo. Per tale motivo, il presupposto empirico terapeutico, è quello di ridurre il pool di nichel corporeo per allontanarsi quanto più possibile da quella soglia superata la quale vi è la manifestazione fenotipica dell’allergia.

Conclusioni

Nonostante la correlazione tra alimentazione e allergia al nickel sia ancora oggetto di studio, la letteratura suggerisce un ruolo patogenetico del nickel presente negli alimenti e indica che una dieta appropriata può essere utile nella profilassi e nella terapia della dermatite da nichel nei pazienti sensibilizzati.

Bibliografia

  • Mechanisms of Nickel-Induced Cell Damage in Allergic Contact Dermatitis and Nutritional Intervention Strategies Dana Filatova; Christine Cherpak
  • Nickel dermatitis, systemic nickel allergy syndrome, immuno-genesis, immune-tolerance: an Italian study A.M. Cirla; P.E. Cirla
  • The association between atopic dermatitis and food allergy in adults. Curr Opin Allergy Clin Immunol. Manam S. et al.
  • Systemic nickel hypersensitivity and diet: myth or reality? S. Pizzutelli
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